Associazione culturale per lo Sviluppo Territoriale, la Ricerca, l’Energia e l’Ambiente

Diagnostica applicata ai beni culturali

Valutare lo stato di salute di beni, siano essi monumentali e architettonici o artistico/archeologici, significa da un lato conoscere lo stato di salute dei materiali costituenti il bene ed il loro degrado nel tempo e dall’altro disporre di informazioni in ordine alla presenza di dissesti strutturali nascosti.

In genere le tecnologie usate sino agli anni sessanta avevano il difetto della invasività e quindi della difficoltà di essere utilizzate su beni di particolare pregio o, nel caso di beni monumentali/architettonici con punti di rilevazione numerosi e di difficile accesso.

Un contributo determinante alla soluzione di questo problema è stato offerto dall’avvento del laser: la metrologia ottica ha sviluppato al suo interno tecnologie sempre più sofisticate ed estremamente sensibili in grado di fornire informazioni dettagliate senza che l’oggetto dello studio venisse “toccato” se non in senso interferometrico, cioè senza che insistesse su di esso nessuna fonte di perturbazione se non la “radiazione sonda” con cui lo si stava investendo.

Oggi esiste una vastissima letteratura relativa alla caratterizzazione mediante spettroscopia laser dei materiali costituenti un bene (supporti materici, pigmenti, cerami-che, stato del degrado ecc.) e ingenti sforzi vengono rivolti allo studio delle tecnologie per la conoscenza strutturale (intesa nel senso ingegneristico del termine) del costruito, per la rilevazione di eventuali dissesti non osservabili ad un’ispezione ad occhio nudo e per il monitoraggio di questi ultimi nel tempo al fine di prevenire un più grave danno strutturale. In tale ottica, l’utilizzo del laser scanner 3D contestualmente all’uso di un vibrometro laser può essere utile a colmare la lacuna di informazioni in quest’ambito associando alla riproduzione digitale fedele (scansione tridimensionale) delle informazione di ordine strutturale.

In ambedue questi settori, l’Istituto per i processi chimico-fisici del CNR, con il quale ASTREA ha sottoscritto un accordo di collaborazione, ha sviluppato tecnologie e procedure di assoluta avanguardia.