Associazione culturale per lo Sviluppo Territoriale, la Ricerca, l’Energia e l’Ambiente

Gestione di collezioni

 


Proposta di costituzione di una "Fondazione dei collezionisti" avente per obiettivo:

"La gestione in comune di collezioni private di beni artistici e culturali
con fini di conservazione, conoscenza e fruizione"

Abstract. Milioni di quadri, disegni, incisioni, statue, ceramiche, manoscritti, reperti archeologici, monete, beni etnoantropologici, libri, documenti storici, ecc., rimangono sconosciuti alla cultura ed alla scienza, sono in costante rischio distruzione ed non vengono economicamente utilizzati, perché appartengono a soggetti privati che non dispongono degli spazi fisici, delle competenze e dei finanziamenti necessari per una loro efficace conoscenza, conservazione e fruizione e che, d'altra parte, non intendono cederli rinunciando ad una titolarità che spesso rappresenta l'impegno di una vita o il ricordo di una tradizione familiare.
La proposta di ASTREA di costituire una Fondazione dei collezionisti per una gestione comune dei loro beni senza peraltro privarli della proprietà rappresenta un tentativo di superare reali difficoltà e costituisce un modo nuovo di gestione dei beni artistici e culturali italiani nell'interesse del Paese, della cultura e dei singoli cittadini.

I contenuti della proposta. L'insieme dei beni artistici e culturali d'Italia, riconosciuto come il più grande patrimonio del mondo, è costituito, oltre che dai beni dello Stato e delle varie Amministrazioni pubbliche contenuti nei Musei, nei siti archeologici e nei palazzi costituenti il patrimonio architettonico, dai beni della Chiesa localizzati sul territorio italiano, dalle grandi raccolte delle Fondazioni, delle Banche, ecc., anche da quelli appartenenti alle numerosissime collezioni private costituitesi nel corso degli anni. I beni di queste collezioni, in genere di ridotte dimensioni numeriche ma spesso di immenso valore artistico e culturale, nella maggior parte dei casi sono sconosciuti non solo al grande pubblico, ma anche agli studiosi e agli addetti ai lavori.
Infatti per la maggior parte dei collezionisti e per i familiari o gli eredi di artisti o collezionisti scomparsi, il problema di trovare una adeguata collocazione dei beni posseduti in grado di garantirne la visibilità, è spesso di ardua soluzione. Inoltre non sempre i proprietari hanno la possibilità, anche economica, o sono in grado di impegnarsi in programmi di promozione della conoscenza dell'artista e della sue opere, in attività di catalogazione e conservazione o in iniziative di diffusione e fruizione del patrimonio posseduto; queste operazioni, se fatte professionalmente, richiedono specifiche conoscenze scientifiche e notevoli investimenti che, anche se fossero nelle possibilità dei proprietari, non sarebbero economicamente giustificate a causa del ridotto numero di beni di ogni singola collezione. Tutto ciò costituisce una perdita anche economica per l'Italia e un grave rischio per la sicurezza stessa dei beni.
La sistemazione in pubbliche strutture, d'altra parte, non sempre è possibile o accettata, in quanto molto spesso cozza con la generale disorganizzazione delle pubbliche amministrazioni che non sono attrezzate per una conservazione attiva (non semplice deposito) dei beni e con una legislazione che tende a privare della titolarità i legittimi proprietari a favore dello Stato.
Di conseguenza questo immenso patrimonio costituito da milioni di beni artistici (dipinti, disegni, statue, ceramiche, opere di grafica), letterari, bibliografici, epistolari, ecc., rimane chiuso nelle abitazioni dei proprietari, inaccessibile per la storia e la cultura dell'Umanità e per il pubblico e non contribuisce in alcun modo allo sviluppo economico del Paese.
Per ovviare, almeno in parte, a questo problema, l'Associazione per lo Sviluppo del Territorio, la Ricerca, l'Energia e l'Ambiente (ASTREA) propone la costituzione di una Fondazione culturale senza fini di lucro, cui partecipano i proprietari delle collezioni disponibili ad una gestione comune dei beni ed i rappresentanti delle Amministrazioni interessate.

I punti caratteristici della proposta sono i seguenti:
  • La Fondazione è costituita dai proprietari di collezioni private che si associano per la migliore conoscenza, la conservazione, la gestione e la fruizione comune dei beni da ciascuno posseduti (per poter far parte della Fondazione, le collezioni dovranno essere dichiarate di alto valore artistico e culturale da un Comitato Scientifico nominato ad hoc).
  • Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è composto dai titolari delle collezioni; il Consiglio Scientifico è costituito da esperti esterni.
  • I titolari che decidono di aderire alla Fondazione mettendo a disposizione i propri beni, ne rimangono proprietari e ne possono tornare in possesso su semplice richiesta con un preavviso temporalmente definito; in tal caso, qualora le attività della fondazione abbiano comportato un incremento del valore artistico della collezione (cui corrisponde naturalmente un pari incremento economico), il proprietario richiedente la restituzione dovrà in qualche modo compensare la Fondazione per il vantaggio ottenuto.
  • Compito culturale della Fondazione è quello di conservare, studiare e rendere accessibili i beni che le sono stati affidati; a tale scopo:
    • definisce accordi con Università, Centri di alta formazione, Organizzazioni e Organismi culturali pubblici o privati italiani e stranieri per l'utilizzo dei beni per studi, tesi di laurea e dottorato, pubblicazioni scientifiche, ecc., sugli artisti e sui beni delle collezioni;
    • definisce accordi con Musei italiani e stranieri e con organizzazioni culturali pubbliche e private per la partecipazione e l'organizzazione di Mostre e per altre iniziative;
    • promuove la pubblicazione dei testi letterari posseduti sia già editi che inediti;
    • applica le nuove tecnologie per la realizzazione di prodotti e la diffusione delle conoscenze sul patrimonio avuto in gestione.
  • La sede della Fondazione, in linea di principio, verrà individuata attraverso la pubblicazione di un bando rivolto a tutte le pubbliche amministrazioni titolari di immobili di alto pregio architettonico e idonei alle esigenze. L'Amministrazione si dovrà impegnare alla messa a disposizione gratuita dell'immobile per un periodo adeguato (99 anni) e al versamento alla Fondazione di un canone annuo di manutenzione in conseguenza delle ricadute occupazionali, turistiche e d'immagine che l'iniziativa produce al territorio. La Fondazione si impegnerà alla ristrutturazione e adeguamento dell'immobile alle specifiche esigenze d'uso e all'utilizzo di risorse locali, ove disponibili, per le proprie attività. La scelta verrà effettuata sulla base di una valutazione tecnico-economica delle offerte. In funzione dello sviluppo dell'iniziativa, la Fondazione potrà avere più sedi.
  • La o le Amministrazioni prescelte entreranno a far parte di diritto del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
  • Le fonti di finanziamento della Fondazione dovrebbero essere:
    • le entrate derivanti dalle attività della Fondazione (mostre, prodotti, visite, pubblicazioni, attività museali, ecc.);
    • Il contributo delle amministrazioni dove ha sede la Fondazione;
    • le sponsorizzazioni private;
    • un contributo fisso dello Stato (auspicabile).

Per partecipare all'iniziativa o chiedere maggiori chiarimenti, i collezionisti e le pubbliche amministrazioni sono invitati a compilare questo modulo o a scrivere al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..